23 ottobre 2010

Cambiamente cambiaspazio!

Cambiamente si è spostato sul mio nuovo sito personale:

www.pierluigimasini.it

27 marzo 2010

RIVOLUZIONE!

E' da molti anni che penso che in Italia ci vorrebbe una vera e propria rivoluzione, non come quelle storiche che abbiamo conosciuto sui libri di scuola, perché ormai non sono più attuabili, ma che comunque consenta di cambiare le cose dal basso, rimuovendo dal potere questi "politici mascalzoni". Non è che tutti i politici siano mascalzoni, per carità, però evidentemente chi ha in mano veramente la situazione lo è e gli altri si sono a lui sottomessi.
Purtroppo viviamo da anni in uno Stato in cui vige una dittatura. Tutti dobbiamo sapere cosa sta succedendo e seguire gli avvenimenti attraverso i canali alternativi (ormai con internet è davvero facile farlo). Si, attraverso i canali alternativi, perché quelli "ufficiali", come la televisione di Stato (RAI), sono pilotati quasi completamente (in realtà anche lì c'è una forma resistente di quasi-libertà di espressione, vedi Annozero, Report, e pochi altri).

Raiperunanotte è stato davvero un momento di rivoluzionaria libertà di parola e di espressione. D'ora in poi non sarà più la stessa cosa: anche se qualcuno dall'alto chiuderà i canali ufficiali si potrà sempre rifare tutto questo e succederà ancora che milioni di persone (si parla di un audience di 3 milioni di persone per Raiperunanotte) potranno seguire eventi come questo, anche senza l'ausilio dei canali televisivi canonici.
E per chi ha criticato questo evento come irrispettoso ed eccessivo ha risposto, tra gli altri, Luttazzi: "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano). E perché è cosa nobile? "Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile: a ben vedere, significa onorare gli onesti" (Aristofane).
Sebbene per la realizzazione di Raiperunanotte abbiano lavorato gratuitamete più di 100 persone, ci sono stati comunque dei costi: con le donazioni di 2,50 euro di migliaia di persone se ne sono pagati almeno la metà (per il resto hanno contribuito alcuni media che hanno trasmesso l'evento). Quindi da un lato è stato uno sciopero dei giornalisti (fatto lavorando!), dall'altro uno sciopero degli abbonati RAI (fatto pagando!). Insomma credo sia stato davvero un grande segno di democrazia partecipata e di voglia di cambiare.

Se non avete visto Raiperunanotte potete scaricare il video integrale qui (circa 700 Mb, se avete problemi di visualizzazione scaricate VLC), altrimenti lo trovate su youtube in streaming (vedi sopra, oppure vedi il blog de "il fatto quotidiano).

23 marzo 2010

RAIPERUNANOTTE - Liberi di pensare e di parlare!


Trovo molto interessante e significativa questa iniziativa, pensata e realizzata in nome della libertà di parola e di espressione ed in particolare contro la sospensione dei dibattiti politici imposta dal CDA della RAI in questo periodo pre-elettorale.
Michele Santoro e molti altri protagonisti (e purtroppo ex-protagonisti) della tv pubblica si sono organizzati per fare, almeno una volta, la tv come avrebbero sempre voluto farla! Ovviamente non andrà in onda sulla RAI, che non consentirebbe tutto ciò, ma su una rete di televisioni locali/satellitari, radio e siti internet che si sono associati. Quindi in pratica la serata sarà comunque visibile/ascoltabile su tutto il territorio nazionale.
Penso che tutto ciò costituisca un bel segnale, anche perchè tutti i partecipanti e i tecnici daranno gratuitamente il proprio contributo, a significare che credono veramente in quello che stanno facendo.
Sul sito http://www.raiperunanotte.it/ si possono trovare tutte le indicazioni per poter seguire la serata ed eventualmente anche contribuire economicamente con una donazione di 2,50 euro.

13 marzo 2010

Come i media influenzano i nostri pensieri



Oggi siamo davvero nel pieno di quella che viene definita "era mediatica": siamo continuamente assaliti da messaggi informativi e pubblicitari, nelle più svariate forme e delle più svariate provenienze. Possiamo considerarci liberi da tutto questo? Credo proprio di no, pertanto credo sia bene rifletterci di tanto in tanto.
Quante persone sentiamo dire "tutto va male, il mondo va a rotoli!", oppure "la politica è uno schifo, sono tutti dei cialtroni, ladri e corrotti!", o ancora chissà quali altre affermazioni negative sulla Chiesa, sulla società, sulla scuola, ecc.? Eppure credo che ognuno di noi abbia qualche esperienza positiva, seppur piccola e incostante, riguardo a questi aspetti: chi non ha conosciuto o sentito parlare di un bravo politico che si dà da fare con onestà, oppure di un'associazione di volontariato che aiuta tante persone, oppure di un bravo prete che tutti ammirano? Con questo non voglio certo dire che tutto va bene, o che dobbiamo accontentarci di quel poco di buono che abbiamo. La mia riflessione si vuole concentrare su quanto questi pensieri negativi, che ci fanno stare male, che non possono portare ad altro che a sfiducia e sconforto, sono condizionati dai messaggi mediatici che riceviamo.
Se ascoltiamo un radiogiornale (non so quanti di voi lo facciano...), se leggiamo un giornale (...), se guardiamo un telegiornale (non so quanti di voi non lo facciano...) gran parte delle notizie sono concentrate su "eventi negativi" (soprattutto per quanto riguarda certe testate). Allora non dovreste meravigliarvi se siete un po' sfiduciati e vi sembra che tutto vada male! Perché non provare a staccarsi un po' da tutto questo fracasso e concentrarci sulla nostra vita, su noi stessi e sulle cose belle che ci capitano? Inoltre: quante cose belle e positive succedono, di quanti aspetti della vita e del mondo possiamo occuparci di cui i media non ci parlano?
Cade a pennello la dichiarazione dell'Alto Commissario ONU in visita in Italia il 10-11 marzo 2010: "Sono rimasta particolarmente colpita nel venire a conoscenza di un sondaggio relativo a 5684 servizi televisivi [italiani, ndr] riguardanti l’immigrazione. Solo 26 di questi non mettevano l’immigrazione in relazione con un evento criminale specifico o con problematiche di sicurezza. Si tratta di un dato statistico alquanto sbalorditivo." (da: italianallestero.blogspot.com).
Sinceramente mi sento molto in difficoltà a comunicare con certe persone che formano la propria "cultura" praticamente solo attraverso la televisione: si può parlare solo di notizie dei tg (in genere le più brutte), di sport (essenzialmente di calcio), di telefilm (so che vanno di moda quelli con i dottori e quelli un po' "fantomagici"), di meteorologia spicciola, di personaggi comici, di attori e di spot pubblicitari. Se non esistesse la tv non avremmo più nulla di cui parlare??? Non credo proprio, potremmo sempre discutere e parlare di ciò che ci piace o non ci piace, su ciò che crediamo giusto o sbagliato, su quello che ci è successo o che avremmo voluto succedesse, sui nostri desideri e sulle nostre aspettative, sui nostri sentimenti e sulle nostre difficoltà.

Oggi non ho letto nessun giornale, non ho sentito nessuna radio, non ho visto nessun canale tv; qui c'è il sole e io mi sento sereno. La mia vita è bella. Spero che lo sia anche la vostra!

PS: Non fraintendetemi, vi prego: è importante anche conoscere come vanno le cose nel resto del pianeta, come va la politica, come va la società... Ma quale immagine riceviamo da uno specchio distorto? Occorre imparare a filtrare, criticare, rielaborare, confrontare ciò che ci viene proposto, perché non ne restiamo schiacciati e perché non siano pochi a condizionare e a formare il pensiero di molti. Inoltre non lasciamo che i media assorbano completamente i nostri pensieri: non ne rimarrà nulla per noi stessi!

12 gennaio 2010

L'origine dell'AIDS

Ho già proposto in passato (link) il lavoro teatrale di Christian Biasco sull'origine dell'AIDS, ma esiste anche un programma televisivo prodotto dalla Televisione Svizzera in lingua italiana (TSI) che vede Biasco ancora una volta narratore della storia, ma che inoltre documenta i fatti attraverso filmati, interviste e testimonianze in maniera esaustiva.
Purtroppo c'è chi cerca in ogni modo di screditare queste ricerche sull'origine dell'infezione umana da HIV, come qualche docente universitario che propone di non leggere il libro "The River" di E. Hooper, frutto di 7 anni di lavoro e ricerca su questo argomento, a meno che "non ci si voglia fare quattro risate". L'autore di questo libro interviene più volte nel programma che vi propongo, valutate voi cosa questa affermazione possa significare. A me ha fatto arrabbiare, perché un'affermazione simile viene presa per buona sicuramente dalla maggior parte degli studenti, i quali in futuro non metteranno minimamente in dubbio quanto loro è stato insegnato... i medici del futuro...
Io credo che chi si voglia fare una propria idea farebbe bene a leggere quel libro, anche se per cominciare... vi consiglio questo filmato!