20 agosto 2008

La storia delle cose


Possiamo continuare per questa strada? Me lo chiedo da molto tempo, e sono convinto che la risposta sia NO.
Stiamo distruggendo il nostro Pianeta, sfruttando in maniera incontrollata e insensata le sue risorse, i diritti umani sono tutelati solo per pochi di noi, i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Ci sarà un giorno in cui sarà troppo tardi per cambiare rotta, anzi, forse quel giorno è già passato, ma ogni giorno in più è un passo ulteriore verso il disastro.
Ognuno di noi ha la sua parte di responsabilità, ognuno può fare qualcosa, e se lo vogliamo in tanti si può cambiare. Dobbiamo partire dal nostro piccolo: consumare meno e sfruttare le risorse in maniera sostenibile, vivere una vita più sobria, semplice, incentrata sulle relazioni e non sull'ingordigia consumistica che ci viene continuamente proposta: ne usciremo più felici e più sani. Inoltre lascieremo il Pianeta in una condizione che permetterà ai nostri successori di viverci ancora.

Il video "La storia delle cose" racconta in maniera semplice come la catena produttiva attuale ci stia portando verso la distruzione del nostro Pianeta e la nostra infelicità. Credo che valga davvero la pena per tutti perdere 20 minuti e 55 secondi per guardarlo!
Forse alla fine resterà la classica domanda: e io cosa posso fare? Tutti possiamo fare un sacco di piccole cose: un consumo più limitato ai reali bisogni, una spesa più consapevole e attenta, una limitazione nella produzione dei rifiuti, un'attenzione maggiore al riciclaggio (in ogni senso...).
Dobbiamo porci delle domande: in che modo contribuisco a questo sistema? Quanto consumo? Quanto inquino? O meglio: come consumo e come inquino?
Da queste semplici domande dobbiamo giungere a delle risposte e darci da fare, anche parlandone al prossimo.

Personalmente cerco per quanto possibile di consumare poca energia elettrica, di utilizzare i mezzi pubblici, di acquistare solo il reale necessario, di far durare le cose il più a lungo possibile, ecc..
Faccio un esempio con una cosa che ritengo importantissima: l'utilizzo dei mezzi pubblici. Quanti di noi li utilizzano? Tu puoi farlo nei tuoi spostamenti quotidiani per andare al lavoro? Immaginate se tutti quelli che possono farlo li utilizzassero: meno consumi di carburante (e tutto quel che c'è dietro, guerre comprese), minor utilizzo dei veicoli (quindi maggior durata nel tempo e minor consumo di risorse), minor inquinamento (ne abbiamo davvero bisogno), meno traffico (quindi meno perdite di tempo, meno arrabbiature, meno incidenti stradali), meno problemi di parcheggio, ecc., ecc..

Mi piace molto l'esempio, nel video, della radiolina che ha un prezzo irrisorio: acquistandola contribuiamo al sistema, non la paghiamo noi (se non in piccola parte), ma l'ha già pagata il Pianeta e quelle povere persone che vengono sfruttate per produrla. Non compriamola! Facciamo attenzione a quello che acquistiamo, pensiamoci un po' su prima di farlo...

Qualcuno obietterà che se tutti ci comportassimo in questo modo l'economia si fermerebbe. E chi ha detto che deve sempre crescere? Il sistema è basato su una crescita continua, ma prima o poi andando avanti così ci si fermerà a causa di un collasso del sistema stesso (che forse ormai è in arrivo). Meglio prepararsi prima e prendere provvedimenti!

Vedi post:
CAMBIAMENTE BLOG: Obiettivo: DECRESCITA - 1
CAMBIAMENTE BLOG: Obiettivo: DECRESCITA - 2

07 luglio 2008

L'origine del male (AIDS)


L'origine dell'AIDS nell'uomo e anche la malattia in sè sono tutto un mistero: sembra che l'HIV (virus della immunodeficienza nell'uomo) derivi da un virus delle scimmie che si è tramandato all'uomo attraverso vaccini antipolio negli anni '50-'60, ma ovviamente si è cercato, e si continua a cercare, di mettere a tacere questa teoria in ogni modo.
Segnalo questo bel "documentario teatrale" di Christian Biasco visibile da www.arcoiris.tv oppure dal sito dell'autore.

Lo spettacolo parla proprio di questo e fa notare come la medicina, praticata senza le giuste attenzioni (etiche, scientifiche, morali, ecc.), possa essere l'origine di mali molto peggiori di quelli che tenta di curare.

Parlando di AIDS non posso fare a meno di mettervi a conoscenza anche di altri punti di vista, come quello riportato nel sito http://www.ilvirusinventato.it/ che prende spunto da molti libri, articoli e altri siti web (li trovate in fondo alla pagina del sito) tra cui:

  • Il Virus Inventato - Peter Duesberg – Baldini Castoldi.
  • AIDS La grande truffa - De Marchi / Franchi – Edizioni SEAM.
  • La vera storia dell'Aids - David Rasnick - Edizioni SPIRALI. (Storia romanzata).
  • AIDS e se fosse tutto sbagliato? - Christine Maggiore - Macro Edizioni,
  • AIDS: nuova frontiera - Siro Passi e Ferdinando Ippolito - Lombardo Editore in Roma.

  • in cui si sostiene che il virus dell'AIDS in realtà non esista e sia tutta una truffa ai danni dei più poveri e diseredati della Terra.


    Tutto questo disorienterebbe chiunque, ma come sempre invito tutti a documentarsi e ad imparare a non dipendere dalle "verità scientifiche" riportate dai canali ufficiali, ma allo stesso tempo nemmeno a lasciarsi andare totalmente ad altre "verità" prima di averle toccate con mano e comprese a fondo.

    16 giugno 2008

    Assassini della medicina

    E' sconcertante quanto abbiano potuto fare dei medici milanesi nei confronti dei loro pazienti. Ne abbiamo sentito parlare, lo abbiamo letto sui giornali e un po' tutti ci siamo chiesti: "ma allora di chi ci si può fidare?".
    Personalmente queste persone mi fanno molta paura, so che alcuni di loro sono già stati arrestati, spero lo saranno presto tutti i responsabili di questo. E spero non altrettanto presto torneranno ai loro posti di "lavoro".
    Al "s.Rita" di Milano c'era chi operava chirurgicamente per fare palate di soldi ai danni del paziente e dell'intera comunità, perché si trattava di prestazioni in convenzione col Servizio Sanitario Nazionale, quindi pagate da tutti noi.
    Quegli interventi non erano ne necessari ne giustificabili dallo stato di salute dei pazienti, che pertanto ne uscivano in condizioni peggiori di prima, se non ci lasciavano direttamente la pelle.
    Quelli non sono medici, sono assassini, visto che in seguito alle loro sporche operazioni finanziarie sono morte delle persone, ma soprattutto sono dei traditori, visto che il loro scopo dovrebbe essere quello di aiutare i sofferenti, mentre si è tramutato in una trappola per chi li ha guardati negli occhi cercando una speranza.

    Riporto un'estratto dall'editoriale di Davide Rondoni apparso su
    Avvenire del 13 giugno 2008.

    "occorre guardare i medici negli occhi. Guar­dare quegli occhi che migliaia di volte al giorno, in migliaia di città d’Italia vengono guardati in corsie, cliniche, ambulatori da gente che vor­rebbe leggervi un poco di speranza, una traccia di sollievo. Occorre fissare gli occhi dei nostri dot­tori. Dietro le lenti, se ne hanno. Sotto fronti se­gnate da decenni di carriera, o aperte, lanciate a una vita fantasticata. E guardare se negli occhi hanno qualcosa che bru­cia come una passione o se sono opachi, spenti e sottili come quelli di tutti i calcolatori di professione. Se non hanno quella fiam­ma negli occhi, sono me­dici da temere. Intendo la fiamma, o chiamatela luce o come vi pare, che anima chi sa di avere un grande compito."

    Credo proprio che sia così: guardiamo negli occhi i nostri medici, perché la nostra fiducia non deve essere loro regalata, ma devono guadagnarsela.
    Rabbrividisco ancora al ricordo del racconto di una persona che è mancata poco tempo fa, quando mi raccontò delle sue brutte avventure negli ospedali milanesi, in cui avrebbe dovuto trovare "i luminari dell'oncologia", mentre incontrava solo personaggi che la trattavano come carne da macello, senza preoccuparsi minimamente della tragedia umana che stava vivendo dentro. E sono convinto che se non è riuscita a guarire è stato al 95% per colpa di questa mancanza di umanità.

    Chi valuta se uno studente di medicina un giorno sarà all'altezza di essere Medico? Possono farlo forse i voti degli esami? Sapete che nessuno valuta questo aspetto, nessuno si preoccupa di formare questa figura di così grande peso nella società, se non nei suoi lati puramente tecnici. Questo accade almeno nell'Università pubblica, ci sono poi istituzioni private che invece ne tengono conto, ma non so quanto.
    Credo che l'Università abbia una grande responsabilità in questo: formare (e se si dovesse ritenere che non fosse possibile farlo, selezionare) persone che siano all'altezza di essere un giorno dei Medici, ovvero quelli che "quando passano da me, dopo vanno via che stanno meglio, o almeno non stanno peggio" per dirla con le parole di un medico che stimo molto. E stare meglio non significa solo non avere più il dolore fisico, o sapere che il nostro corpo è guarito, significa anche, e credo soprattutto, sentirsi seguiti, valutati, aiutati, voluti bene, insomma: amati.
    Chi non è capace di amare, lasci perdere, non abbiamo bisogno di altri che facciano danni, ne abbiamo già tanti. Grazie.

    PS: Propongo di tornare, per questi gravi casi, alla legge del taglione... Occhio per occhio, dente per dente, polmone per polmone, fegato per fegato, intestino per intestino...
    Anzi, no, ritiro tutto, non vorrei che poi ci facessero pagare col SSN anche questi interventi!!!