28 ottobre 2006

COMUNICARE: CHE FATICA! - 1


GALILEO E IL GRANDUCA

Quando Galileo, osservando le oscillazioni del pendolo, fece la grande scoperta, per prima cosa andò a dar la notizia al Granduca.

Eccellenza – gli disse – ho scoperto che il mondo si muove.
Ma davvero? – fece il Granduca, meravigliato e anche un po’ allarmato. - E come l’avete scoperto?
- Col pendolo.
- Accidenti! Colpendolo con che cosa?
- Come, con che cosa? Col pendolo, e basta.
- Ho capito. Ma colpendolo con che cosa? Con un oggetto contundente? Con un’arma? Con la mano?
- Col pendolo, soltanto col pendolo.
- Benedetto uomo, ho capito. Avete scoperto che il mondo si muove colpendolo. Cioè, che si muove quando lo si colpisce. Bisogna vedere con che cosa lo si colpisce. Non potete averlo colpito con niente. E ci vuole un bell’aggeggio per colpire il mondo in modo da farlo muovere.
Il grande astronomo e matematico si mise a ridere di cuore.
- Eccellenza – disse, - ma voi credete che “col pendolo” vada legato con “si muove”. No. Va legato con “ho scoperto”. Col pendolo ho scoperto che il mondo si muove. L’ho scoperto col pendolo.
- Colpendo il mondo. Ho capito.
- Ma no, col pendolo. Col pendolo!
- Ma colpendo chi allora? E con che?
- Ma non colpendolo. Col pendolo!
- Che modo di ragionare! Non colpendolo, ma colpendolo!
Insomma, dovette scriverglielo su un pezzo di carta.

LA COMUNICAZIONE

Molto spesso mi trovo di fronte a situazioni in cui le persone non riescono a comunicare, o meglio ci provano, in parte riescono, in parte no. Si scambiano delle informazioni, ma una parte non capisce bene cosa passa dall’altra, ognuno interpreta a modo suo il messaggio dell'altro.
E’ assolutamente fondamentale nella vita saper comunicare, sia nel senso di inviare messaggi, che in quello di riceverli. Credo che su questo aspetto ci sia molto da ragionare, da capire, da… cambiare!

I QUATTRO ASSIOMI

Paul Watzlawick, psicologo, massimo studioso della pragmatica della comunicazione umana e delle teorie del cambiamento e del costruttivismo radicale, nel suo libro “Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi” (1967) riporta quelli che secondo lui sono i quattro assiomi della comunicazione umana.

1. Non si può non comunicare
Ogni comportamento, modo di essere o di vestire, ecc., comunica qualcosa, che è interpretabile dagli altri

2. Ogni messaggio è composto da contenuto e relazione
Il contenuto è quello che si vuole comunicare, ad es. “Ci vediamo domani alle nove di fronte alla pizzeria”. La relazione è il rapporto che c’è tra le due parti che comunicano e il modo in cui avviene la comunicazione.

3. Nella comunicazione umana è l’interpretazione di un messaggio che determina la reazione dell’altro
Il messaggio può essere lo stesso, ma in diversi casi può essere interpretato diversamente, per cui cambia la reazione di chi lo riceve.

4. Ogni messaggio contiene una parte numerica o logica e una analogica
La prima si riferisce a quello che si vuole comunicare, come messaggio, attraverso ciò che diciamo (comunicazione verbale). La seconda è composta da tutto ciò che non diciamo (comunicazione non verbale), ma contribuisce alla comunicazione (l’intenzione, l’emozione, il linguaggio del corpo, ma anche il modo di vestire ad esempio).
La comunicazione, secondo Watlzawick, è implicita nella persona, ed è come un gioco, il cui fine è quello di “definire se stessi”. Non possiamo “vedere quello che una persona ha in testa”, ma possiamo solo interpretarlo e conoscerlo attraverso la sua comunicazione. Probabilmente il modo di comunicare di una persona è quanto di meglio riesce a fare per esprimere se stessa.

Questi concetti di base possono aiutarci a comprendere meglio il nostro modo di comunicare con gli altri, purché ci rendiamo disponibili a metterci in discussione e a valutare eventualmente un cambiamento.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Wow! Una vera e propria professional lesson in comunicazione! Nulla di più vero! Oltre al fatto che la comunicazione è tale solo se il ricevente comprende il contenuto trasmesso con l'esatto significato con cui l'emittente l'ha voluto... aggiungerei io... anche se questo aspetto spesso non lo prendiamo in considerazione, comunque...
Sarà una mia deformazione, ma ritengo che una buona comunicazione sia davvero la base di tutto...

Anonimo ha detto...

Tutto ciò che hai scritto è interessante e lo condivido.
la tua sorella preferita